sabato 14 dicembre 2013

Articolo pubblicato sul sito On line news. La Regione gioca al ribasso, S.Lucia nella bufera. I sindacati: un “tavolo” per risolvere la questione una volta per tutte

Sembra un film già visto, il copione è lo stesso, cambiano i colori delle Giunte non il meccanismo del potere. La Fondazione S.Lucia Irccs è alle corde, come lo era nell’era Polverini. Il problema è sempre lo stesso, quello finanziario. Anche Zingaretti, che in campagna elettorale era andato a farsi abbracciare dai ricoverati nell’Istituto S.Lucia, scortato dall’attuale responsabile della cabina di regia D’Amato, si comporta come il governatore che l’ha preceduto. Le promesse non valgono più, le occulte manovre per mettere in difficoltà la Fondazione, ammesse da lui stesso, non interessano più. Dopo mesi di tira e molla il governo regionale dice senza mezzi termini al S.Lucia che deve accettare meno soldi del dovuto/cordato/sancito da mille atti ufficiali. Perché la Regione non ha abbastanza soldi per pagare. S’arrangino in via Ardeatina, attivino ammortizzatori sociali, se lo ritengono necessario. E le sentenze, ripetute e reiterate, di Tar e Consiglio di Stato, e gli interventi dei commissari ad acta? Mi faccia causa, è il senso della risposta. Nessuna apertura. Un atteggiamento che può tenere solo una amministrazione pubblica, naturalmente, non un privato, che potrebbe solo ottenere una forte dilazione dei pagamenti ma non di non pagare il dovuto. Una soluzione che nei fatti potrebbe adottare anche la Regione e che offrirebbe una via d’uscita negoziata e compatibile con la situazione. Lo Stato con una mano – dopo aver periziato e sentenziato impone alla Regione di pagare 62 milioni all’anno al S.Lucia, mettendo sull’operazione anche un commissario ad acta. Lo Stato con l’altra mano, contraddice se stesso e consente alla Regione di offrirne 52. Sintesi, Zingaretti, il direttore generale De Grassi e gli altri attori minori non vengono sanzionati e riprese per il loro atteggiamento, e la Fondazione si trova alle corde. In forte difficoltà. Il presidente Napolitano, il premier Letta, il presidente della Camera Boldrini, decine di personaggi eminenti nel mondo della politica e della amministrazione statale, hanno fatto ricorso con soddisfazione alle cure del S.Lucia per parenti e affini, hanno espresso solidarietà e promesso impegno, ma sono più deboli della nomenklatura della Regione che può farsi beffa di qualsiasi pressione. Il vento nuovo renziano porterà delle soluzioni? Intanto la direzione dell’Istituto ha convocato i sindacati per illustrare la situazione e congiuntamente è stata avanzata la richiesta di aprire in Regione un tavolo di negoziato. Servirà a qualcosa? Il nuovo plenipotenziario del Pd Lionello Cosentino, esperto di sanità e buon amico del S.Lucia convincerà Zingaretti a venire a patti con la realtà? Dovrà intervenire la magistratura a riportare la legalità? La situazione è aperta
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